Pennapiedimonte - Chieti
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la legenda della Dea Maia

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la legenda della Dea Maia

Un’antica ed affascinante legenda fa discendere il nome Majella dal culto pagano della Dea Maia, la maggiore delle Pleiadi e figlia d’Atlante.

Si narra che nella Frigia vivessero bellissime guerriere possenti, le Pleadi dette anche “Maiellane”, tra cui Maia la più incantevole, che ebbe un figlio da Giove, Ermes, anch’egli bellissimo e titanico che fu trafitto a morte durante una battaglia.

Maia allora scappò. Sbarcata ad Ortona, si diresse verso la montagna alla ricerca di erbe medicinali, tra cui una molto speciale che sbocciava a primavera al liquefarsi delle nevi e che era in grado di curare ogni malanno.

Quando vi  giunsero, però, il monte Paleno (chiamato così in onore di Giove) era ancora ammantato di neve e mancante dell’agognata erba.

Ermes, perciò, cessò di vivere e fu sepolto sul Gran Sasso. Maia, disperata, morì di crepacuore e venne trasformata da Giove nel Cimirocco (la roccia con sembianze della donna seduta che si trova in cima al paese) in maniera che, anche da morta, la Dea continuasse a guardare verso la Frigia e il sepolcro del figlio.

Giove, volendo ricordare il giovane, ed in onore di Maia, fece nascere un singolare albero dai fiori gialli, dorati, dandogli nome Maio: il Maggiociondolo.

Ancor oggi, il sibilo del vento che scuote i rami, l’ululato della tempesta, lo strepitio delle rocce che crollano nei valloni, altro non sarebbero che il lamento di Maia, che ancora piange la perdita dell’amato Ermes.

Da quel giorno il monte Paleno prese il nome di Maiella in onore di Maia.

In effetti, se si guarda attentamente, da est o da ovest, la roccia sull’abitato di Pennapiedimonte, si ha la sensazione di scorgere il profilo di una donna seduta, assorta in meditazione, leggermente inchinata in avanti. Anche da questo racconto nascerebbe il mitico nome di Maiella: “La Maiella Madre”.

Se si osserva la montagna da lontano il suo profilo ricorda quello di una donna (si presume Maia) sdraiata. Da qui il nome di “Bella addormentata”.

 

Storia, legenda o mitologia? In ogni caso resta pur sempre un racconto suggestivo.

 

 

la roccia a forma di pinna che dà il nome al borgo denominato Pennapiedimonte

 

 

Da dove nasce il nome Pennapiedimonte?

Quella stessa roccia, guardata da un’altra prospettiva, assomiglia ad una “pinna” che nel dialetto locale di dice “penna”, identificata sempre come la penna ai piedi del monte

diventato poi Pennapiedimonte.

 

Per visitare personalmente i luoghi di cui si parla venite a Pennapiedimonte

ed alloggiare in una delle nostre stanze,

gli Gnomi vi aspettano!

 

 

 

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